mercoledì 30 settembre 2009

Peach "Il collegio nei fiori di Pesco"

Peach "Il collegio nei fiori di Pesco" è nato nel 2007 con l'esigenza di sfidarmi, ho sempre creato personaggi maschili e storie che erano facilmente riconducibili alla mia quotidianetà; in realtà principalmente realizzo Romanzi studiando i caratteri dei vari personaggi su carta, successivamente creo delle scene e quindi faccio entrare i vari personaggi (un pò come avviene in un gioco di ruolo) e adoro farli evolvere.  Considero Peach un thriller sentimentale, una fiaba amara, lontana anni luce da come concepisco l'amore, con scene esplicite e soprattutto parla di una Ragazza.

Un frutto bellissimo che quando mordi è Acerbo: che ti lascia un gusto amaro in bocca ma spero inviti a riflettere.

QUARTA DI COPERTINA (Provvisoria)

Diciassette anni. I tuoi momenti con lui, la tua vita, le tue sensazioni, i tuoi segreti, ogni pagina del tuo diario appesa alle porte del dormitorio. 

Il sangue pulsa nelle vene, sai già chi è stata, lo sai bene... 

Peach “Il collegio nei fiori di pesco” la storia di un’adolescente che vive un’amore "sbagliato", una storia d’amore che stravolgerà la sua personalità fino a cambiarla per sempre...


CAPITOLO PRIMO

"Perché..", le lacrime scendono rovinosamente dai tuoi occhi freddi come il ghiaccio, guardi fissa l'ingresso del dormitorio, la tua lettera, i tuoi pensieri, le tue sensazioni i tuoi momenti più intimi con lui, nelle mani di tutti. Poggi la fronte contro la porta, come non avresti più voluto fare, mentre i tuoi folti capelli lisci scendono giù a coprirti il viso, senti il trucco sgocciolarti sulla t-shirt e le mani sudare, poi con violenza colpisci la porta con tutta la forza che hai in corpo, senti le nocche squarciarsi, urli, sbatti i piedi, poi ti avventi contro la lettera, la strappi in cento,mille pezzi mentre corri per le scale che ti portano nella tua stanza, inciampi vicino la porta sbatti la spalla destra contro il muro "senti dolore" ma non è paragonabile all'umiliazione, alla sensazione di esser privata dei tuoi angoli. Apri la porta della tua camera con un calcio, e' qui è stata lei... "Cosa c'è Elen?" sorridendo soddisfatta, ti fermi hai i pugni chiusi senti il pantalone che ti scivola dai fianchi, la guardi bene in faccia il suo naso a patatina i suoi occhi nocciola accesi e quei capelli rossastri la tua voce tremolante "Come... Come hai osato! BASTARDA!!!", mentre ti lanci verso di lei ad afferrare quei ricci capelli rossi "Sei una sgualdrina da quattro soldi!" così dicendo mi colpisce lanciandomi addosso il mio diario, ha preso anche quello... afferro i suoi capelli e lei afferra i miei, prendiamo a rotolarci sul letto "Ti uccido!!!" cadiamo dal letto sul pavimento vedo una scarpa la prendo, la colpisco nervosamente sulla testa un colpo, urla! urla di dolore! Un altro colpo sento le sue mani allentare la presa e ancora la sua voce "Ti farò espellere da questo collegio... P###ana!!!", la colpisci ancora questa volta sul fianco poi le rotoli sopra vedi il suo naso grondante di sangue, la guardi bene negli occhi mentre non riesce più a resisterti stai per vendicarti, afferri con tutta la forza le scarpe le giri verso il tacco appuntito diretta... Proprio in quel momento senti arrivare la direttrice dal corridoio il suo passo è inconfondibile, entra nella porta di gran passo ti guarda poi con la sua bacchetta ti colpisce in pieno volto, senti il volto bruciare poi da sotto Emma ti colpisce allo stomaco cadi a terra sbattendo la testa contro la sedia e svieni...Non aprire gli occhi Elen, muori, muori! Senti l’aria penetrare nelle narici, un freddo intenso nei fianchi, l’occhio destro pulsa, la spalla è dolorante e hai un intenso ronzio nelle orecchie. 

Senti le voci, sono qui sono tutte qui, sei a terra, ti senti nuda davanti i loro occhi, tutte sanno! Padre, padre mio aiutami ti prego, ti scongiuro... Dio se esisti prendi me! Ti prego accetta il mio sacrificio... lascialo in pace... sono solo una stupida... Le mani, le sue mani scivolano sul tuo corpo, mi sta allungando, le sue dita sul mio viso, sta scostando i capelli dalle mie labbra, poi il suo viso vicino al mio come quel pomeriggio di primavera, sento la sua voce bassa “respira”, poi la sua voce mentre mi stringe le spalle con entrambi le mani “Elen! Elen!”, poi sobbalzandoti “Voi! Voi Cosa fate li! Andate a chiamare il dottore in Infermeria!”. Stridente come il canto del corvo, la direttrice “Signor Leopold! Si allontani immediatamente da quella studentessa”. E’ pregato di seguirmi immediatamente in direzione. Si occuperà di Elen la signorina Elisabeth!”, non potrò più guardarlo in faccia, non potrò sentire più il profumo della sua pelle, “Signor Leopold, si muova.”, stai piangendo Elen il tuo cuore piange sangue vivo, lo desideri ancora, lo desideri nonostante tutto. 

Poi la voce della Signorina Elisabeth “Signor Leopold, non si preoccupi, mi occuperò io di Elen” e lui “grazie...”. Leopold cosa ho fatto, cos’hai fatto! Perché! Perché proprio ora che il mio cuore aveva ripreso a battere, ora che qualcuno, qualcosa mi distoglie dalla solitudine è così “amaro”. 

Senti le sue mani allentare la presa, poi i suoi passi sul pavimento e ancora la voce della Signorina Elisabeth “Clara, aiutami a metterla sul letto”, Clara singhiozza mentre ti aiuta, non dice nemmeno una parola, ti sollevano da terra, poi ti poggiano sul letto “Dottore è arrivato”, e la sua voce “Che... Che diavolo è successo...” senti la cerniera della sua borsa aprirsi poi la sua voce “Prendi del cotone, puliscile l’occhio...”, senti il cotone sul tuo occhio brucia, brucia, cosa cosa mi stanno facendo apri gli occhi Elen devi difendere il Signor Leopold devi farlo! Vivi! Vivi ora! Provi ad aprire la bocca, non ci riesci sembrano serrate, provi a muovere le m
ani non ci riesci sei troppo debole. 

Senti un ago penetrarti nel braccio e pochi istanti dopo dormi. Dapprima dormi tranquilla, poi d'impatto apri gli occhi sei nella tua stanza, le persiane sono aperte e vedi filtrare dalle tende una lieve luce grigiastra, poi senti la voce della Signorina Elisabeth "Elen sei sveglia!", sta correndo verso di te, senti stringerti la mano sinistra giri lo sguardo verso di lei, non riesci ad aprire bene l'occhio destro e ogni piccolo movimento ti provoca dolore "Elen cara non ti muovere, hai fatto una brutta caduta". 

Sei confusa Elen, le immagini dell'accaduto ti tornano davanti come flash, rivedi lo sguardo soddisfatto di Emma poi ancora le carezze di Clara la sua voce rassicurante "Non ti preoccupare Elen il dottore ha detto che presto starai meglio, hai sbattuto la testa violentemente... Ma tu sei dura come una roccia hai spaccato la sedia!", poi corre verso il mio comodino e la rivedo tornare indietro con una pezza bagnata, me la passa sulla fronte poi sotto l'occhio più dolorante, poi sedendosi vicino a me sul letto e abbassando la testa a guardarsi le scarpette di un cerato nero "La direttrice Elen è infuriata, è intenzionata ad espellere il Signor Leopold", il mio sguardo diventa velato dalle lacrime poi socchiudo gli occhi e a bassa voce "Il signor Leopold non c'entra niente..." fai fatica a parlare, un labbro è spaccato "erano miei fantasie, solo fantasie!", poi cerchi di alzarti ma Clara interviene subito "Non ti affaticare Elen, stai tranquilla! Effettivamente nessuno si era accorto di nulla tranne le tre vipere", poi alzandosi in piedi e sbuffando nervosamente, "Devo andare ora ho lezione di ballo, tornerò appena finiscono le lezioni", ti bacia la fronte e va via ancor prima che tu potessi dire "Grazie!".  

Finire a scrivere il Libro significa aver fatto solo metà del lavoro, ora bisogna renderlo un romanzo, correggere tutti i verbi, correggere i tempi, migliorare la punteggiature e mettere i pesi sulle scene che voglio evidenziare. Probabilmente fra qualche anno sarà pronto (spero fine del 2010) e questa volta proverò a farlo pubblicare.